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Theatre on a line

28 nov 2013 / in

A labyrinth made of all the paths one has taken

Un labirinto fatto di tutti i percorsi che abbiamo attraversato

Un luogo deputato: il teatro o la galleria d’arte. Uno spettatore alla volta, ogni dieci minuti. Una voce. Un incontro tra sconosciuti. Un incontro teatrale capovolto, smontato, alla ricerca della sua natura più intima e sorprendente.

La presenza dello spettatore e l’assenza dell’attore viene letteralmente messa in scena. Uno spazio vuoto ma pieno di senso, per dare movimento a quel che è fermo.

Theatre on a Line è sull’intimità, sull’ intimità con degli sconosciuti, è sulle mappe, le mappe del desiderio, le mappe di possibili incontri, mappe immaginarie per incontri immaginari. È sulle storie che potremmo raccontare e su quelle che altri ci racconteranno. È sull’essere connessi, sull’essere in linea, la linea che muove, le linee telefoniche, le linee telefoniche dedicate al teatro. È sul teatro in linea, sul teatro sospeso su una linea, la linea sottile che divide realtà e finzione.

Pronto. Ciao. Sei lì…. Io non riesco ad immaginare che faccia hai. Tu come mi immagini? Cosa vedi? Puoi descrivermelo?

Sei solo?

E’ un modo particolare di conoscere uno spettacolo. Non credi?

Non sei parte di un pubblico.

Hai voluto allontanarti dagli altri.

Tu sei di quelli che devono allontanarsi dal pubblico se devi vivere il dramma. Ti vuoi mettere al sicuro, da spettatore indipendente.

Parla con me. Parla con me, ti porterò al sicuro. Tu sei nell’unico posto nel quale non si entra in contatto col pubblico. Ormai è dappertutto.  Qui verrai preservato. Parla con me.

Hai una storia? Qual è la tua storia vuoi raccontarmela?

Ogni telefonata, sarà necessariamente diversa dalle altre perché interattiva, ma tutte saranno sostenute da un testo multiplo che si interroga sulla natura dell’esperienza teatrale e sul rapporto possibile che l’attore può creare col proprio spettatore.

Theatre on a Line ci immerge in un complesso e contraddittorio tessuto di fantasie e realtà, e facendo questo fa crollare confortanti certezze. Partendo dall’affrontare l’ambigua relazione tra teatro/vita, attore/spettatore, pubblico/privato Theatre on a Line racconta un mondo di emozioni estreme, un mondo riconoscibile eppure assolutamente perturbante. Ricerca le ansietà e i fallimenti della memoria, del desiderio, della rabbia e della volontà individuale, non come un fine in sé, ma come via per esplorare l’ambigua  complessità della vita contemporanea.

Allora tu mi chiamerai?

Luogo: Linea telefonica, con postazione per spettatore in teatro o galleria d’arte. Spettatori: uno alla volta. si può replicare fino 20 volte al giorno. Durata: 10 minuti per spettatore.